I disturbi specifici dell’apprendimento riguardano la lettura (dislessia); la scrittura (disortografia) e il calcolo (discalculia). Si manifestano nel 2,5-3% dei bambini in età scolare, spesso in maniera associata. Il più diffuso, e conosciuto, è la dislessia, che rende la lettura lenta e/o scorretta.
La diagnosi viene generalmente effettuata alla fine del secondo anno di scuola primaria per dislessia e disortografia, per la discalculia occorre attendere la fine del terzo anno. La sua esecuzione richiede un’attenta anamnesi e un esame neurologico e neuropsicologico. La diagnosi nei giusti tempi consente al bambino di evitare inutili stress, che si manifestano sia a casa nell’esecuzione dei compiti, sia a scuola, quando si trova ad affrontare situazioni difficili, come leggere e fare i conti di fronte ai compagni. L’anamnesi neurologica e neuropsicologica serve a stabilire se ci si trova di fronte a Disturbi Specifici dell’Apprendimento o a Disturbi Atipici dell’Apprendimento, che dipendono da cause mediche, sensoriali o cognitive.
Secondo la definizione approvata dall’International Dyslexia Association (IDA)
“La dislessia è una disabilità dell’apprendimento di origine neurobiologica. Essa è caratterizzata dalla difficoltà a effettuare una lettura accurata e/o fluente e da scarse abilità nella scrittura (ortografia). Queste difficoltà derivano tipicamente da un deficit nella componente fonologica del linguaggio, che è spesso inatteso in rapporto alle altre abilità cognitive e alla garanzia di un’adeguata istruzione scolastica. Conseguenze secondarie possono includere i problemi di comprensione nella lettura e una ridotta pratica nella lettura che può impedire una crescita del vocabolario e della conoscenza generale“.
La terapia per la dislessia, come ogni altra terapia logopedica, deve essere personalizzata in base alle caratteristiche del bambino e al grado di difficoltà riscontrato In generale durante la terapia si segue un itinerario volto alla riduzione dei problemi nelle capacità di base (percettivo-motorie e meta-fonologiche); mentre un altro itinerario è dedicato prettamente alle capacità di lettura.
La discalculia viene definita dall’OMS come
“disturbo specifico dell’apprendimento a prognosi organica, geneticamente determinato, espressione di disfunzione cerebrale. Esso non deve essere confuso con i profili di difficoltà procedurali nel calcolo scritto.”
La discalculia si manifesta in una difficoltà nel riconoscere e denominare i numeri, nello scrivere i numeri, nell’associare al numero una quantità reale, nella capacità di elencare i numeri in ordine crescente e decrescente e nel risolvere problemi.
La disortografia è un disturbo dell’apprendimento che riguarda la scrittura, chi ne è affetto non rispetta regole di trasformazione del linguaggio da parlato a scritto, nei casi in cui tale difficoltà non sia imputabile alla mancanza di esperienza o a deficit motori o sensoriali.
Solitamente per la sua cura interviene un esperto, a seguito di un’attenta valutazione neuropsicologica e da un’analisi delle reali difficoltà presenti. La terapia per la disortografia si svolge in sedute face-to-face con il paziente e d ha una durata variabile a seconda del soggetto.
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