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23 Aprile 2014 0

Sfatiamo alcuni luoghi comuni sul bilinguismo…

 

Qualsiasi esposizione ad una seconda lingua porta ad essere bilingui. Non è così: la quantità e la qualità dell’input linguistico che forniamo al bambino sono cruciali! Il bilinguismo non è una tecnica, è un tipo di educazione che quindi necessità di flessibilità e adattamento; l’ambiente linguistico in cui immergiamo il bambino deve essere sempre ricco e stimolante; c’è bisogno di un impegno costante almeno fino ai 7-8 anni di vita, così da garantire un’esposizione bilanciata per un bilinguismo armonioso. Importate la regola d’oro UN GENITORE-UNA LINGUA.

 

In secondo luogo sfatiamo il mito delle difficoltà linguistiche o della confusione che l’esposizione a due (o più) lingue potrebbe creare… Falso! Il bilinguismo non comporta nessun costo cognitivo/linguistico per il bambino, quello che c’è di vero è un’apparente ritardo iniziale nell’acquisizione del linguaggio, dovuta al fatto che il bambino sta acquisendo due lingue con due lessici separati che progrediscono in maniera diversa a seconda dell’esposizione.

 

Non è poi nemmeno vero che il bilinguismo porti a difficoltà scolastiche, così come non è decisiva la scelta della lingua nella quale insegnare a leggere e scrivere, dal momento che le competenze necessarie agli apprendimenti scolastici acquisite in una lingua verranno poi trasferite anche all’altra.

 

In definitiva il bilinguismo è una ricchezza, studi dimostrano che bambini bilingui hanno maggiori capacità di concentrazione, sono più abili nel generalizzare regole provenienti da input misti, sono più creativi e hanno un pensiero più flessibile. Inoltre il bilinguismo facilita il successo accademico, l’integrazione sociale e lavorativa. Ogni lingua è preziosa, non ce n’è una più difficile di un’altra e tutti i bambini possono imparare!

 

Dal momento comunque che il bilinguismo non è la causa ma nemmeno un antidoto contro i DSL, consiglio di rivolgersi ad uno specialista se il bambino mostra in almeno uno delle lingue le seguenti difficoltà:

-a 3 anni il bambino ha difficoltà ad esprimersi combinando 2 o più parole, il linguaggio risulta inintelligibile e si    notano difficoltà di attenzione

-a 4 anni il bambino balbetta o ripete parole senza comprenderle, gli altri faticano a capirlo e usa parole non adeguate al contesto

-a 5 anni non compone frasi complete e non segue le consenge

 

Manuela Ciuffa

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19 Marzo 2014 0

NAPOLI – «Se non ti serve più, regalalo a noi», così Maurizio Capone invita a donare oggetti di uso comune (tastiere, mouse, giochi e molto altro) all’ausilioteca dell’associazione «Ipertesto».

“Un luogo dove questi oggetti – spiega il presidente Francesco Bianco – potranno diventare ausili per giovani e adulti con difficoltà d’accesso alla comunicazione e alla didattica” Per maggiori informazioni contattate l’associazione tramite il sito ipertesto.org, oppure al numero 081 5790743».

In sintesi si tratta di regalare cose che non servono più, perché vecchie o rotte, all’associazione vomerese che provvederà a trasformarle in qualcos’altro, in modo che potranno essere d’aiuto a ragazzi con disabilità. Con simpatia e capacità, Capone trasforma una tastiera in un tamburo, un barattolo in uno xilofono. “Ogni oggetto può diventare qualcosa di impensabile. Quello che a noi non serve più, per molte persone può essere importante».

Questa filosofia di vita, divenuta arte sin dai tempi della nascita dei BungtBangt, nel 2000, quando Capone creò quello che a tutti gli effetti era un laboratorio permanente adatto a realizzare una nuova, esplosiva, idea della musica, unisce in sé e dà vita a sani principi e valori: l’aiuto al prossimo, il rispetto per l’ambiente e il saper lavorare insieme per un obiettivo comune.

Manuela Ciuffa

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16 Gennaio 2014 0

In assenza di anomalie organiche e con una suzione adeguata nel periodo dell’allattamento, si possono prendere in considerazione le seguenti tappe come punti di riferimento per un corretto sviluppo delle funzioni orali:

  • portarsi alla bocca mani o giocattoli per esplorarli intorno ai 4-5 mesi
  • capacità di controllare la saliva affinché non fuoriesca dalla bocca a partire dai 4-5 mesi
  • bere al bicchiere è possibile già dai 5 mesi, perciò se il bambino continua a preferire il biberon anche dopo, utilizzerà la suzione oltre il limite fisiologico (probabilmente per il puro piacere di succhiare)
  • intorno ai 5 mesi si può avviare l’uso del cucchiaio, inizialmente accostandolo tra le labbra perché il bambino possa succhiare (non mettere la pappa sulla punta della lingua perché ancora non sarebbe in grado di spingerla indietro e non metterla in fondo alla bocca altrimenti si sentirebbe soffocare). L’uso corretto si dovrebbe raggiungere intorno ai 12 mesi.
  • il riflesso che fa scattare la lingua fuori dalla bocca non appena una sostanza sconosciuta viene posta sulla lingua del neonato si attenua verso i 6 mesi, consentendo il passaggio ai cibi solidi. Accertarsi in questa fase dell’eventuale difficoltà ad accettare nuovi sapori e nuove consistenze.
  • a circa 24 mesi i movimenti della masticazione diventano automatici, e a 3 anni si hanno atti masticatori completi. Se oltre questa età il bambino continua a preferire pappe a consistenza cremosa (o comunque cibo tritato/schiacciato), la sua muscolatura rischia uno sviluppo non adeguato.

Fonte: Presa in carico ed intervento dei disturbi dello sviluppo – a cura di Enrica Mariani, Luigi Marotta, Manuela Pieretti – Casa Editrice Centro Studi Erickson

Manuela Ciuffa

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24 Giugno 2013 0

Nell’ambito del progetto “Finger Talks”, marchio dedito ad applicazioni didattiche per i disturbi dell’apprendimento, nasce “Immaginario”, un’app studiata per sopperire alle difficoltà di comunicazione del bambino autistico. Facendo leva sui principi della CAA (comunicazione aumentativa alternativa), Immaginario aiuta l’adulto (terapista, genitore, educatore…) che quotidianamente ha a che fare col bambino con disabilità, sostenendo la comunicazione attraverso l’uso di immagini.

L’app di Immaginario è disponibile in due versioni: completa al prezzo di € 14,99 e lite, che è gratuita ed è una versione di prova. Nella versione completa si hanno a  disposizione più di 1.200 simboli e la possibilità di creare carte e categorie personalizzate, manca invece la sintesi vocale, che è stata sostituita dalla possibilità di registrare la propria voce. Immaginario è strutturata in 4 sezioni: Immagini, Frasi, Agenda e Parole mie. Tutte sono state progettate per essere attraenti e motivanti per i più piccoli, sono perciò facilmente accessibili e utilizzabili, con grafiche colorate e divertenti.

È lodevole che la tecnologia mobile venga sfruttata per scopi educativo-didattici, quindi un ringraziamento ad Anna Lequio, fondatrice del progetto, nonché a tutti coloro che con amore ed impegno, dedicano tempo ed energie per capire e migliorare la qualità della vita di bambini con disabilità cognitive.

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Manuela Ciuffa

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29 Aprile 2013 0

Un aspetto che di frequente denunciano le famiglie di bambini ADHD (sindrome da Deficit Di Attenzione e Iperattività – DDAI) è l’isolamento sociale in cui si vengono a trovare nel corso degli anni, a causa del rifiuto e allontanamento dei parenti più stretti, nonché di amici, che etichettano i genitori come incapaci di educare i figli e questi ultimi come maleducati e viziati o pigri. Tutto ciò porta ad un certo ritiro socio-relazionale della famiglia.

È importante, dopo aver superato sensi di colpa e offese ricevute, far capire ad amici, parenti e insegnanti, la vera natura dei comportamenti del proprio figlio, da un punto di vista scientifico. Soprattutto è importante affrontare la terapia ADHD del bambino senza rinunciare alla possibilità di essere aiutati, non solo dai professionisti che ruotano attorno al bambino, ma anche da persone care che quotidianamente hanno a che fare con queste famiglie.

Un augurio è che tutti i genitori possano trovare la forza di aprirsi con amici e parenti e, lavorando insieme sui punti di forza e di debolezza del bambino, trovare il modo migliore per gestire i momenti difficili e raggiungere tutti insieme una migliore qualità della vita.

Fonte: Presa in carico ed intervento dei disturbi dello sviluppo – a cura di Enrica Mariani, Luigi Marotta, Manuela Pieretti – Casa Editrice Centro Studi Erickson

Manuela Ciuffa

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28 Febbraio 2013 0

Volevo fare una lode a Daniele Silvestri per la canzone che ha presentato al Festival di Sanremo, per l’originale presenza di un interprete LIS (Renato Vicini). Viviamo in un mondo di suoni e diamo la musica per scontata, la ascoltiamo quando siamo felici per sorridere ancora di più o quando siamo tristi per tirarci su, o semplicemente perché ci evoca ricordi belli e nostalgici.

Per i sordi tutte queste emozioni hanno un accesso più difficile da raggiungere, perché dispongono di un canale sensoriale in meno, quindi sono sicura che avranno apprezzato l’idea del cantante, che ha reso fruibile anche a loro questo pezzo dal testo attuale e che dà spazio anche alle loro parole dette…A bocca chiusa.

Ecco il video, diretto da Valerio Mastandrea, con protagonista lo stesso Renato Vicini, di seguito puoi leggere anche il testo

Fatece largo che … passa domani, che
adesso non si può
oggi non apro , perché sciopererò
e andremo in strada co’ tutti gli striscioni
a fare come sempre la figura dei fregnoni
a me de questo sai , non me ne importa
niente
io oggi canto in mezzo all’altra gente
perché ce credo o forse per decenza
che partecipazione certo è libertà
ma è pure resistenza
e non ho scudi per proteggermi ne’
armi per difendermi
ne’ caschi per nascondermi o santi
a cui rivolgermi
ho solo questa lingua in bocca e forse
un mezzo sogno in tasca
e molti , molti errori brutti , io
però li pago tutti.

Fatece largo che … passa il corteo,
se riempiono le strade
via Merulana, così pare un presepe,
e semo tanti che quasi fa paura
o solo tre sfigati come dice la questura
e le parole, si lo so, so’ sempre quelle
ma è uscito il sole e a me me sembrano
più belle
scuola e lavoro, che temi originali
se non per quella vecchia idea de esse
tutti uguali
e senza scudi per proteggermi ne’ armi
per difendermi
ne’ caschi per nascondermi ne’ santi
a cui rivolgermi
ho solo questa lingua in bocca e se
mi tagli pure questa
io non mi fermo, scusa, canto pure
… a bocca chiusa
guarda quanta gente c’è che sa rispondere
dopo di me…
a bocca chiusa

-Daniele Silvestri-

Manuela Ciuffa

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25 Febbraio 2013 0

“Libera Le Parole” è lo slogan utilizzato per promuovere la Giornata Mondiale della Logopedia 2013. Progetto voluto dalla Federazione Logopedisti Italiani (Fli), in sinergia con il Comitée Permanent de Liaison des Orthophonistes-Logopèdes dell’Unione europea.

Su tutto il territorio nazionale sono state organizzate una serie di iniziative volte alla conoscenza e alla sensibilizzazione verso i DSL – Disturbi Specifici del Linguaggio. Il 3% della popolazione, con punte del 7% fra i bambini di età compresa tra 2 e 6 anni, viene colpita da questi disturbi. I DSL si manifestano con una difficoltà ad acquisire e articolare le parole, con il mancato o alterato sviluppo delle competenze fonologiche e lessicali e con una difficoltà di comprensione ed espressione. La mancata terapia per il Disturbo Specifico del Linguaggio può causare difficoltà nell’apprendimento e quindi nelle capacità di scrittura, lettura e calcolo.

A Roma il 6 marzo l’Associazione Logopedisti del Lazio ha organizzato una giornata di formazione e informazione rivolta sia ai professionisti, che alle famiglie che desiderano conoscere meglio i DSL. La tavola rotonda si terrà dalle 9 alle 13 presso la Sala in via Massimiliano Massimo 1,Roma.

Il programma della giornata prevede:

  • 9-9.15: registrazione dei partecipanti
  • 9.15-9.30: Introduzione alla giornata da parte di A.G. De Cagno (Presidente di ARL)
  • 9.30-10: Saluto delle autorità con S.Belviso (Vice Sindaco di Roma)
  • 10-10.30: Sviluppo del linguaggio, indici precoci di rischio e progetti di prevenzione con M.C. Caselli (CNR)
  • 10.30-10.45: Presentazione della Campagna di Prevenzione ARLL “Parola di Bimbo” in collaborazione con il Comune di Roma
  • 11-12.30: L’esperienza dei TSMREE e dei Centri Accreditati nella presa in carico di DSL
  • 12.30-12.45: Dalla parte degli utenti con P. Barbieri (Presidente FISH)
  • 12.45-13: progetti futuri e conclusioni

Manuela Ciuffa

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28 Gennaio 2013 0

La Federazione Logopedisti Italiani (FLI) – Sicilia ha pubblicato un interessante e utile opuscolo riguardante il trattamento della deglutizione atipica. Il documento si intitola Guida Informativa al Trattamento Miofunzionale T.M.F. ed è a cura delle dottoresse Alfina Chiarenza e Maria Giovanna Modica.

La guida non solo è uno strumento pratico, utile ai professionisti e ai genitori, ma anche uno strumento che, secondo quanto previsto dalle Linee Guida per la Prevenzione in Logopedia, hanno come obiettivo la Prevenzione Primaria, volta a “ridurre l’incidenza di una malattia in una popolazione e a diminuire, per quanto è possibile, il rischio d’insorgenza di nuovi casi“.

La guida si compone di sei brevi capitoli:

  • Definizione dello Squilibrio muscolare oro facciale (SMOF) e T.M.F.
  • Cause dello SMOF
  • Conseguenze dello SMOF
  • Perché è necessario il trattamento miofunzionale
  • In cosa consiste la terapia miofunzionale
  • Esercizi

Per visualizzare o scaricare l’opuscolo clicca sul seguente link: Guida Informativa al Trattamento Miofunzionale T.M.F.

Manuela Ciuffa

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2 Gennaio 2013 0

[box type=”info”] Favolando con la balbuzie dei bambini

Di Tomaiuoli Donatella
Prezzo di copertina: 33,00€
Casa editrice: SEU Roma
Per acquistare online clicca qui [/box]

Questo libro è edito dalla casa editrice SEU Roma e nasce come supporto per i logopedisti che si occupano dell’età evolutiva. Propone infatte tecniche, che si basano sul gioco, per riabilitare i bambini in età prescolare affetti da balbuzie. Nonostante sia rivolto principalmente ai professionisti, può essere un ottimo supporto sia per gli insegnanti che per i genitori. Il libro infatti suggerisce l’utilizzo di tecniche basate sul gioco e sulle favole, un approccio innovativo che permetterà ai bambini di affrontare le situazioni quotidiane più comuni.

Se hai bisogno di una terapia per il tuo bambino o se vuoi chiedermi maggiori informazioni sulla terapia per la balbuzie

contattare logopedista

 

Manuela Ciuffa


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